Con i prototipi Ramarro e Nivola, Bertone reinterpreta il mito della sportiva americana per eccellenza. Dandole nuove personalità.
Indice dell’articolo
Introduzione
I prototipi costruiti su base Chevrolet Corvette nel corso dei quasi settant’anni di storia della sportiva americana per antonomasia non si contano. Se molti di questi sono stati realizzati direttamente dalla General Motors, sono diversi gli studi che portano la firma di soggetti esterni, compresi carrozzieri italiani. Ne è un esempio Bertone, che affronta il tema nel 1984 con la Ramarro e nel 1990 con la Nivola.
Ramarro, rivoluzione verde
Le sfide hanno sempre fatto parte del DNA di Bertone, che approcciandosi al tema Corvette non si limita a creare una nuova carrozzeria: l’obiettivo dichiarato di Nuccio Bertone è quello di utilizzare dei criteri rivoluzionari.
Il frutto di questa sfida è la Ramarro: esempio di vettura sperimentale a tutto tondo, si caratterizza per il “sezionamento” del motore, con radiatore e condizionatore spostati al posteriore. L’obiettivo? Dare ai propri designer la più ampia flessibilità possibile per creare una vettura con un design moderinssimo ma perfettamente riconoscibile come Bertone: ne è una prova il grande cuneo che caratterizza l’intero disegno della Ramarro.
Il pubblico del Salone di Los Angeles del 1984 rimane sorpreso dallo studio di Bertone. Le soluzioni tecniche adottate donano alla Ramarro proporzioni diverse e più muscolose rispetto alla Corvette C4 di partenza: merito degli sbalzi più compatti e della maggiore larghezza del corpo vettura, dell’abbassamento del frontale e del contemporaneo innalzamento della coda, uniti tra loro dalla linea del tetto.
Bertone opera una vera reinterpretazione della mitica Corvette, dandole una personalità nuova e audace. Non di meno, ad attirare le attenzioni è la particolare tonalità che caratterizza la carrozzeria quanto i rivestimenti interni della vettura: un particolare verde che ricorda proprio i ramarri. Se ancora oggi, guardando la Ramarro, sembra di essere catapultati nel futuro non c’è da stupirsi. Bertone ha vinto la sua sfida.
Nivola: nuova tecnica per la Corvette
La voglia di stupire del carrozziere torinese non svanisce nel corso degli anni, ed anzi punta sempre più in alto. Con la Nivola Bertone non si limita a ridisegnare la Corvette C4 ZR1, bensì ne propone un’interpretazione con motore centrale posto dietro i sedili, su un telaio tubolare spaceframe appositamente realizzato, a ulteriore dimostrazione delle sue capacità non solo stilistiche, ma anche tecniche.
Il design è positivamente influenzato dal layout: anteriore molto compatto e sfuggente perfettamente raccordato alla fiancata, parabrezza avvolgente che forma un tutt’uno con i finestrini laterali, chiusi da un tettuccio rigido asportabile, bassorilievo perimetrale ad altezza della linea di cintura. La Nivola è più bassa della ZR1 in commercio di quasi 10 centimetri: il segreto è l’aver montato i sedili direttamente al telaio.
La Nivola è, dopo la Ramarro, la seconda sfida vinta dal carrozzerie torinese verso la Corvette. Sebbene con quest’auto Bertone cerchi anche l’omaggio nei confronti del pilota più famoso di tutti i tempi, Tazio Nuvolari, il Nivola. Ma l’omaggio non è solo nel nome, basta guardarne il colore: giallo, come quello preferito da Nuvolari.