Punti di forza e di debolezza del best seller Ford, da conoscere prima di mettere in garage una Fiesta prima serie
Con la Fiesta del 1976 la Ford cercò di recuperare lo svantaggio accumulato nel settore delle medio-piccole nei confronti dei rivali europei. Pur non presentando novità di rilievo rispetto alla concorrenza, fu da subito un successo. Ma quali sono i punti a cui fare attenzione per l’acquisto di una Ford Fiesta prima serie? Scopriamolo in questo articolo.
Indice dell’articolo
- Ford Fiesta prima serie: le caratteristiche tecniche principali
-
Acquista una Ford Fiesta prima serie: dove porre l’attenzione
- Il motore: attenzione alle regolazioni
- I capricci del carburatore
- L’impianto di lubrificazione e di distribuzione: una buona esecuzione
- La pompa dell’acqua: sostituirla o no?
- L’impianto di raffreddamento del motore: controlliamo le ventole
- Il riscaldamento interno ed il rischio freddo
- Il motorino di avviamento e l’alternatore
- La frizione: brusca, ma affidabile
- Il cambio: un cavallo di battaglia Ford
- L’impianto elettrico: problemi per il quadro strumenti
- I freni, vero punto debole della Fiesta prima serie
- La carrozzeria: poco da temere
Ford Fiesta prima serie: le caratteristiche tecniche principali
Che la Fiesta fosse un modello fondamentale per il successo della Ford lo dice un numero: 800. Come i milioni di dollari che il gruppo americano impiegò per progettare e produrre la sua nuova utilitaria: il più grande investimento effettuato dalla Ford fino a quel momento.
Il divario da recuperare è nel segmento delle medio-piccole, a inizio anni ’70 dominato da Fiat, Volkswagen e Renault. E proprio a Fiat 127, Volkswagen Polo e Renault 5 si ispirano i progettisti dell’Ovale Blu: lo schema della Fiesta è quello di una trazione anteriore con motore in posizione trasversale. Una soluzione compatta ed accessibile, utile a limitare l’ingombro della meccanica.
I motori
I motori della Fiesta derivano dai celebri Kent montati sulle precedenti Escort, unità già allora non modernissime ma, in compenso, robuste ed affidabili. Profondamente rivisti per essere montati su una trazione anteriore, vengono rinominati Valencia. Dotati di albero a camme laterali e comando della distribuzione a catena, le cilindrate inizialmente proposte sono di 900 cc (957 cc per l’esattezza) e di 1.100 cc (1.107 cc), la prima con potenza massima di 45 cavalli, che salgono a 53 cavalli per la seconda. Ma non solo: nel corso della sua carriera commerciale, il cofano della prima serie della Ford Fiesta accoglie anche il brillante 1.300 cc (1.297 cc) da 66 cavalli e il 1.600 cc (1.598 cc) da 83 cavalli riservato alla sportiva XR2.
Lo schema sospensivo
Come tradizione Ford, anche la Fiesta all’avantreno adotta uno schema McPherson, mentre al retrotreno lo schema sopsensivo comprende un assale rigido con puntoni longitudinali, completato da molloni-ammortizzatori, più barra trasversale Panhard.
L’impianto frenante
La semplicità a cui il progetto della Fiesta si ispira è visibile anche nella realizzazione dell’impianto frenante: freni a disco all’anteriore, a tamburo al posteriore, con circuito idraulico doppio di tipo incrociato. Fino al giugno del 1977 la Ford Fiesta è priva di servofreno, elemento da considerare in caso di acquisto: lo sforzo richiesto per l’azionamento del pedale è consistente, ma a destare preoccupazioni è l’efficacia complessiva dell’impianto stesso, con spazi d’arresto tutt’altro che contenuti.
Acquistare una Ford Fiesta MK1: dove porre l’attenzione
Il motore: attenzione alle regolazioni
Se l’affidabilità dei motori Kent della serie Valencia non è in discussione, è però necessario controllare piuttosto frequentemente il gioco valvole: le loro sedi hanno la tendenza ad ovalizzarsi, richiedendo anche un intervento di rettifica. Nei casi più severi l’inconveniente si estende provocando la deformazione delle stesse valvole: in questi casi diventa necessaria una rettifica completa della testa del propulsore.
I capricci del carburatore
Le Fiesta MK1 con motore Kent possono soffrire di frequenti impuntamenti nel traffico cittadino, nonchè di partenze a caldo difficoltose. Responsabili sono il carburatore e l’eccessivo gioco dell’alberino della farfalla. Questi comportamenti possono essere risolti da una non sempre semplice registrazione del carburatore; se invece il motore continua a stentare in progressione o a ingolfarsi frequentemente conviene valutare la sostituzione dell’intero carburatore.
Ma niente paura: in condizioni ottimali di utilizzo, il carburatore delle Fiesta può raggiungere e superare agevolmente i 70/80 mila chilometri.
L’impianto di lubrificazione e di distribuzione: una buona esecuzione
Nulla da segnalare per l’impianto di lubrificazione: sia la pompa sia la tenuta sui paraolio e sul piano della testa sono di buon livello e generalmente non presentano inconvenienti. E’ comunque consigliabile un loro controllo, sopratutto per gli esemplari più utilizzati.
Le stesse considerazioni possono essere fatte per il comando della distribuzione, anche per merito della sua realizzazione: l’utilizzo di una catena robusta e ben dimensionata ne garantisce una lunga vita.
La pompa dell’acqua: sostiuirla o no?
Elemento piuttosto debole delle Fiesta prima serie è la pompa dell’acqua: a causa dell’adozione di cuscinetti sottodimensionati questi mostrano la tendenza a sgranarsi, fino a determinare possibili perdite d’acqua. Un elemento da controllare bene: ai tempi era consigliata la sua sostituzione ogni 20-30 mila chilometri.
L’impianto di raffreddamento del motore: controlliamo le ventole
Il radiatore di grandi dimensioni garantisce un buon raffreddamento del motore delle Fiesta prima serie. Vista l’età della vettura, è comunque consigliabile un trattamento di pulitura dell’interno impianto di raffreddamento.
Vanno invece ben verificate le ventole di raffreddamento, sopratutto sulle Fiesta con il motore Kent da 957 cc, dove sono sempre in funzione. Sulle altre Fiesta la ventola di raffreddamento è invece a controllo termostatico: è quindi opportuna una verifica del loro corretto funzionamento, sebbene il sensore che lo governa fosse ben realizzato.
Il riscaldamento interno ed il rischio freddo
Un problema piuttosto comune riguarda il non funzionamento dell’impianto di riscaldamento interno. La causa è sovente il malfuzionamento dell’apposito radiatore, in combinazione con l’usura dei tubi ad esso collegato. La loro sostituzione vi consentirà di non soffrire il freddo a bordo della vostra Fiesta prima serie.
Il motorino di avviamento e l’alternatore
Se il motorino di avviamento non da generalmente sintomi di capricci (ma attenzione alle spazzole ed al pignone, con le prime che potrebbero essere usurate ed il secondo non ben grassato), sarà bene controllare l’alternatore, la cui qualità e funzionalità non può dirsi di alto livello.
La frizione: brusca, ma affidabile
Chi si accinge all’acquisto di una Fiesta prima serie, è bene sia consapevole del suo comportamento brusco e poco progressivo. Ciò non deve preoccupare particolarmente, in quanto è ben dimensionata e costruita con materiali che all’epoca erano molto buoni. Tenendo in considerazione la frizione originariamente montata su queste auto, la sua durata media supera ampiamente i 50 mila chilometri.
Il cambio: un cavallo di battaglia Ford
Come da tradizione Ford, il cambio manuale della Fiesta non da sorprese negative: gli innesti sono dolci e precisi, la sua risposta è ottimale in ogni occasione e condizione di utilizzo. Senza dubbio uno dei punti di forza della Fiesta, anche a distanza di più di quarant’anni.
L’impianto elettrico: problemi per il quadro strumenti
Se l’impianto elettrico di per sè non presenta particolari problemi, lo stesso non si può dire del quadro strumenti: è frequente che le lancette dei vari strumenti si influenzino a vicenda, restituendo valori non corretti. Responsabile di questo comportamento è lo stabilizzatore di corrente, che andrà quindi controllato.
I freni, vero punto debole della Fiesta prima serie
Come già accennato poco sopra (qui per ritornare al paragrafo), l’impianto frenante della Fiesta prima serie non era dei più efficienti già all’epoca, e questo discorso è tanto più vero per le versioni non equipaggiate con il servofreno. Un problema frequente riguarda i cilindretti ai tamburi montati posteriormente, che possono provocare una trafilatura di liquido che, se si verifica, costringerà ad uno stop immediato. E’ quindi fondamentale controllare il completo circuito frenante prima di procedere all’acquisto di una Fiesta prima serie.
La carrozzeria: poco da temere
La buona verniciatura, nonchè la protezione anticorrosione, garantiscono una buona tenuta della carrozzeria negli anni. Ovviamente, vista l’età del modello, è comunque opportuna procedere ad un’attenta valutazione della carrozzeria e dell’eventuale presenza di ruggine, in particolare nel vano dove è alloggiata la ruota di scorta, nella zona della batteria, oltre che nel sottoscocca.
Considerata l’età delle Fiesta prima serie, è consigliato controllare la tenuta delle guarnizioni delle portiere e dei cristalli.
Punto a favore è rappresentato dalla facilità con cui è possibile scomporre la scocca della Fiesta: questo facilita sia le piccole che grandi riparazioni.