Fiat 600 Jolly GhiaFiat 600 Jolly Ghia

Il piacere di viaggiare en plain air assunse connotazioni del tutto particolari sul finire degli anni ’50 con l’esordio delle Spiaggine. I loro principali esecutori sono i carrozzieri italiani, che le realizzano affinchè i loro fortunati proprietari possano sfoggiarle nelle località marittime. Elementi tipici sono l’assenza delle portiere ed interni realizzati in materiali particolari, vimini compreso. Vediamo insieme 5 delle più belle e significative auto da spiaggia realizzate tra gli anni ’50 e ’60 sulla base delle utilitarie Fiat, dalla 500 alla 850.

Indice dell’articolo

Boano 500 Spiaggia: la più ammirata dal jet-set

Se non la prima spiaggina in assoluto (la stessa Carrozzeria Boano presentò al Salone di Torino 1956 l’originale 600 Marina su base Fiat 600 Multipla), la Fiat 500 Boano Spiaggia del 1957 è la prima auto di questo tipo a conquistare notorietà nelle cronache del tempo.

Non sarebbe potuto essere altrimenti: il commitente delle due Fiat 500 Boano Spiaggia costruite è Gianni Agnelli. L’Avvocato aveva stretto i rapporti con l’imprenditore e designer Mario Boano proprio intorno alla metà degli anni ’50 con la commissione di una esuberante Chrysler Corsair.

Il jet-set internazionale rese la 500 Boano un’icona: l’Avvocato tenne per se un esemplare, regalando l’altro ad Aristotele Onassis. Quest’ultima finì distrutta in un incidente, mentre la 500 Boano di Agnelli è tutt’oggi esistente, dopo che per anni se ne persero le tracce.

Fiat 500 Spiaggina Boano
Fiat 500 Spiaggia Boano

Esiste anche un terzo esemplare di Fiat 500 Boano: fu costruito nel 1960 dalla Carrozzeria Savio (nel frattempo Mario Boano venne chiamato da Gianni Agnelli a dirigere il Centro Stile Fiat, mentre la sua carrozzeria passò nelle mani del genero Enzo Ellena, di cui assunse il nome), ed è noto come Elegance. La Savio Elegance mantiene tutte le caratteristiche della spiaggina di Boano, sedili in vimini e finiture in legno comprese. A distinguerla solamente i lampeggiatori tondi e pochi altri particolari.

Fissore 600 Multipla Marinella: gite in grande stile

I Fissore sono 4 fratelli che, partendo dalla costruzione di cassoni per autocarri fin dalla metà degli ’20, ampliano sempre più il raggio d’azione della loro attività: ai cassoni si affiancano camioncini, giardinette, ricarrozzamenti di vecchie vetture.

L’esperienza acquisita negli anni permette loro, nel secondo dopoguerra, di affacciarsi e affermarsi anche nel mondo delle fuoriserie, di cui la 600 Multipla Marinella è esempio.

La Marinella è una simpatica spiaggina costruita sul pianale della Fiat 600 Multipla, perfetta per essere impiegata nelle località balneari anche nel ruolo di tender delle grandi imbarcazioni da diporto.

Fiat 600 Multipla Marinella Fissore
Fiat 600 Multipla Marinella Fissore

Caratteristica della Marinella è la verniciatura bicolore: la parte inferiore è azzurra, il tetto e i montanti sono bianchi. Le ispirazioni marine legate agli yacht degli anni ’50 non mancano: il muso a forma di prua, i fari incassati, i paraurti e le finiture in mogano.

Peculiari gli interni: le panchette sono di rattan, con quelle posteriori disposte vis-a-vis accessibili tramite una pratica portiera, elemento raro sulle spiaggine. Presente anche una sorta di ponte posteriore con vani utili a contenere dei cestini da pic-nic.

Ghia Jolly: la famiglia completa di spiaggine

Una formula talmente indovinata, quelle della Jolly della carrozzeria Ghia, tale da divenire un’intera famiglia di vetture del carrozziere torinese.

Il successo delle Jolly Ghia ha origine nell’intuizione di Luigi Segre, l’allore direttore della Carrozzeria Ghia, di dover ricorrere a telai di utilitarie per realizzare i desideri dei committenti. Infatti, solo auto basate su strutture compatte e leggere sarebbero potute essere isssate a bordo degli yacht, divenendone i tender.

E’ così che nacquero le spiaggine più iconiche e copiate. Basate per la maggior parte sulla Fiat 500, non mancano esemplari costruiti partendo da Fiat 600, Fiat 500 Giardiniera e persino da Renault 4CV e Innocenti Lambretta motocarro.

  • Fiat 600 D Jolly Ghia
  • Fiat 600 D Jolly Ghia
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  • Fiat 600 D Jolly Ghia
  • Fiat 600 D Jolly Ghia
  • Fiat 600 D Jolly Ghia
  • Fiat 600 D Jolly Ghia

Il prezzo d’acquisto è a dir poco impegnativo (all’incirca il doppio del modello d’origine), ma il successo nelle località di moda è immediato, in Europa come Oltreoceano. Un successo che dura ancora oggi, con scambi alle aste internazionali con valori talora superiori ai 100 mila euro, nonchè realizzazioni ispirate proprio al disegno delle Jolly Ghia.

Michelotti 850 Schellette: la Dolce Vita continua

Anche Michelotti, tra i più prolifici designer del ‘900 (a proposito di Michelotti: la genesi della Lancia Fulvia Coupè), si è cimentato con successo sul tema spiaggine. Considerando solo le proposte realizzate sotto la sua carrozzeria, Giovanni Michelotti si avvicina al concetto delle auto da spiaggia nel 1966 con la DAF Kini.

Tutti gli elementi presenti sulla showcar DAF Kini saranno presenti nelle successive evoluzioni del concetto, realizzate su meccaniche Morris e Fiat, oltre che DAF.

La versione di produzione debutta nel 1967: è la Fiat 850 Shellette. Realizzata a partire dalla Fiat 850 Spider, il suo stile è del tutto analogo a quello della Kini. Solo il bel frontale con calandra a becco viene sacrificato in favore di un disegno più verticale, coerente con le norme di omologazione e circolazione dell’epoca.

Fiat 850 Schellette Michelotti
Fiat 850 Schellette Michelotti

Come tipico delle spiaggine, anche la 850 Schellette presenta interni in vimini (che qui ricoprono anche la plancia) e l’assenza di portiere. In opzione era disponibile una copertura in tela.

Le Fiat 850 Schellette sono state costruite a partire dal 1967 (secondo alcune fonti la loro realizzazione è proseguita fino al 1970). Complessivamente, sono stati costruiti tra i 70 e gli 80 esemplari di Fiat 850 Shellette.

Savio 600 Jungla: la spiaggina diventa off-road

Un’evoluzione del concetto di spiaggina è proposto dalla Carrozzeria Savio con la Fiat 600 Jungla del 1964. Sebbene il tema non sia inedito (per fare un esempio, con la Fiat 600 Campestre del 1956 il carrozziere Rocco Motto già anticipò questo filone), la 600 Jungla di Savio propone una vettura per il tempo libero: le linee sono quelle di un piccolo fuoristrada, capace di affrontare anche terreni sconnessi.

La storia della 600 Jungla è quella di una riconversione. Nata per essere impiegata in ambito militare, il progetto viene modificato in extremis per poter proporla al pubblico. Ecco così comparire i sedili e i rivestimenti in vimini, nonchè il tendalino.

Fiat 600 Jungla Savio Spiaggine
Fiat 600 Jungla Savio

Ben presto la 600 Jungla si allontana dal concetto di spiaggina, abbracciando più compiutamente quello di auto per il tempo libero. Questa evoluzione ha permesso alla Carrozzeria Savio (e non solo) di superare i difficilissimi anni ’70, arrivando fino agli anni ’80.

Quanto alla Fiat 600 Jungla, la Carrozzeria Savio ne prosegue la produzione fino al 1974, sfruttando anche gli autotelai della 600 costruiti in Spagna dalla Seat quando la costruzione della Fiat 600 D nostrana giunse al termine. Complessivamente, le 600 Jungla realizzate sono più di 3 mila.

Vignale 500 Gamine: la più monella delle spiaggine

Non si tratta di un refuso: le spiaggine trattate in questo articolo sono 5. E, quindi, la Gamine? La piccola spider di Vignale non può essere considerata una vera spiaggina, non avendone le caratteristiche tipiche. In comune con le auto da spiaggia ha però il successo registrato nelle località di mare e la loro stessa clientela, motivo per il quale ne parliamo in questo articolo.

Con la Gamine, Vignale disegna e realizza una spider old-style “anni Trenta”. Con uno stile ripreso dalle Fiat 508 Sport, la 500 Gamine è pensata principalmente per un pubblico giovane.

  • Vignale 500 Gamine

Basata sulla Fiat 500 F, il suo prezzo è molto conveniente. Vignale, infatti, la propone a 580.000 lire, contro i 475.000 necessari per la 500 F di serie. Il suo successo è immediato: gli ordini arrivano non solo dall’Italia, ma anche da Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo successo non arride al futuro di Vignale. L’elevato numero di ordini spinge il carrozziere ad allestire una piccola catena di produzione, in grado di sfornare fino a 10 Fiat 500 Gamine al giorno. Un numero molto elevato per l’azienda torinese.

L’insolvenza di alcuni importanti clienti esteri determina, tuttavia, un calo della produzione. Ciò rende complesso l’ammortamento delle attrezzature acquistate, dati i margini molto bassi che Vignale realizza su questo modello. Questa situazione darà inizio ad una crisi che porterà alla fine della carrozzeria Vignale.